COME ARREDARE UNA PARETE CON PIATTI DECORATIVI (2/3): LA COMPOSIZIONE
In questo secondo post ci concentriamo su come organizzare i piatti, creando una composizione che li valorizzi al meglio, in base dalla dimensione della parete e ai vostri gusti di Interior.
Tre sono i fattori correlati tra loro che vale la pena valutare in quest’ordine:
1. I vostri gusti e i vostri obiettivi
2. Il numero di piatti da appendere
3. La parete sulla quale volete appendere i piatti
1. GUSTI E OBIETTIVI
Che effetto visivo volete ottenere?
Appendere piatti, ma anche quadri a un muro non è un dettaglio, perché contribuisce significativamente ad arredare un ambiente e a conferirgli stile e carattere, quindi è importante considerare come desiderate che questo intervento completi o modifichi il vostro spazio.
Per esempio: in un ambiente arredato in modo minimale, con pochi arredi e oggetti, potreste scegliere di appendere i vostri piatti con rarefazione e rigore, in linea con le scelte prese fin a quel momento, oppure potreste articolare una parete ricca, con una composizione “a nuvola”, per riscaldare l’intero ambiente conferendogli un carattere più vissuto.
Non esiste una scelta “giusta” ma la scelta più efficace per raggiungere il vostro obiettivo.
2. DIMENSIONE DEL PROGETTO
Quanti piatti volete appendere?
Quanto sopra detto ha una ricaduta anche sul numero di piatti necessario a raggiungere un determinato effetto, ma è possibile avere un buon risultato anche con pochissimi piatti, basta metterli in relazione con gli altri arredi dell’ambiente!
In caso abbiate tanti pezzi a disposizione, avrete certamente più margine di scelta e potrete davvero modificare l’aspetto di una stanza, spaziando da soluzioni più “concentrate” per un risultato ricco, a composizioni più pulite e discrete.
3. LA PARETE
Dove volete appendere i piatti?
In base all’effetto che volete ottenere e al numero di piatti a disposizione, sceglierete la parete più adatta. Anche un angolo di casa, una colonna o una porzione di muro sopra una porta possono fare al caso vostro. Sarebbe più complicato decidere dove appendere i piatti senza considerare le altre due variabili però!
ORA CHE AVETE MESSO A FUOCO SU QUALE PARETE INTERVENIRE E QUALE EFFETTO VOLETE OTTENERE, QUALCHE CONSIGLIO SULL’ACCOSTAMENTO DEI PIATTI NELLA VOSTRA COMPOSIZIONE
Se avete piatti di dimensioni e forme diverse (tondi e ovali)
· Per un risultato organico, mescolateli e alternateli tra loro abbastanza liberamente, per arrivare alla forma globale che più vi convince.
· Per un effetto più regolare, studiate una composizione geometrica: pensate di ordinare i vostri piatti su un’area regolare, come un rombo o un quadrato, e posizionate i piatti a partire dal centro, oppure dal perimetro, secondo la loro dimensione e forma.
Se avete piatti di epoche, stili e bianchi diversi (porcellana e ceramica)
· Per un risultato organico, il consiglio è di ragionare per cluster: partite da un piatto particolare, che ci tenete a mettere in un dato punto, e attorno ad esso posizionate piatti che non siano troppo diversi dal primo, per colori o per stile della decorazione. Procedete allo stesso modo con i nuovi piatti posizionati; in questo modo le variazioni saranno graduali e la composizione finale avrà comunque un effetto omogeno.
· Per un effetto regolare, dovreste ridurre almeno un po’ la variazione, magari scegliendo solo piatti bianchi, piatti decorati in modo simile, oppure solo piatti contemporanei.
Se avete piatti molto colorati
· e sono in grande maggioranza, non avrete difficoltà ad accostarli; potreste usare l’accortezza di lasciare più spazio tra un piatto e l’altro, in modo che l’effetto finale non risulti troppo carico.
· Se i piatti colorati sono invece in larga minoranza, disponeteli a distanza tra loro e in posizione non troppo centrale: risulteranno come piacevoli accenti di colore che arricchiscono la composizione.